
Date, stranezze e compleanni fake
Quando ero piccola il 9 dicembre per me è sempre stato il compleanno fake della Nonna. Non sono mai riuscita a comprenderlo fino in fondo, nata l’8 di dicembre ma iscritta all’anagrafe il 9. Ebbene si, perché all’epoca nel lontano 1931, non era concepibile nascere durante le festività.
Questa cosa ha sempre aggiunto un pizzico di stranezza a quella che io definivo “ la nonna magica”.
Lei era quella che sussurrava agli animali, che mi ha insegnato molto di quello che so della natura e la prima che mi ha parlato di inchiostri naturali.
È stata quella volta in cui, passeggiando nel campo davanti a casa, trovai un fiore stranissimo a forma di pipetta e che sfiorandolo era scoppiato macchiandomi le dita. Ero corsa da lei a mostrarglielo e sorridendo mi aveva spiegato che la sua mamma, la mia bisnonna, produceva un inchiostro con quello. Si, perché una volta non c’era tutta questa ricchezza e si sfruttava veramente ciò che la natura offriva.
Ne rimasi talmente affascinata che iniziai a macerare al sole: fiori, erba, fieno, ghiande e altre cose che mi capitavano tra le mani.
Avevo seminato pentolini per tutto il cortile, ovviamente i risultati ottenuti erano nulli e spesso anche terribilmente puzzolenti.
Ricordo che mi lasciava sperimentare qualsiasi cosa, la cosa bella dell’essere in campagna era poter “potacciare” e dar sfogo alla fantasia.
È stata lei ad iniziarmi al cucito; Ricordo quando mi fece usare per la prima volta la sua Singer, dal pedale sensibilissimo. I suoi urletti per farmi sollevare il piede che pigiava troppo forte e io che partivo a razzo… quanti spaventi per nulla e quanto eravamo strambe e ben assortite assieme. Ancora adesso a distanza di anni, al sol pensarci mi scappa da ridere.
Ha cucito quasi tutti gli abiti che, quando ero piccina, ho indossato nelle grandi occasioni; in cui assecondava tutte le mie richieste da principessa: maniche a palloncino, fiocco in vita, gonna a ruota, pizzi e merletti ( sembravo una bomboniera XD).
La prima cosa che abbiamo cucito assieme è stata una camicia di forza, si hai letto bene proprio una camicia di forza, e non vi racconto la sua faccia quando gliel’ho chiesto.
Non mi scorderò mai quando mi disse che avevo una buona mano per il cucito, quel pensiero l’ho preso e l’ho messo al sicuro nel cuore.
Ormai sono passati tanti anni da quando se ne è andata, ma ho come l’impressione che se mi vedesse ora sarebbe fiera di me; oltre al fatto che impazzirebbe per i miei tessuti con le foglie stampate, le bamboline e i mini abiti.
È stato proprio a lei a cui ho pensato quando ho visto la mia prima stampa botanica; e ritorno sempre a lei quando per ispirarmi penso al bosco, ai suoi colori e ai suoi abitanti.
In fin dei conti, tutto quello che potete trovare sul mio shop ora è ispirato alla vita vissuta in campagna con lei ed è anche per questo che ne sono così fiera.
Buon compleanno Nonna.